Descrizione dell’applicazione: come scriverla ed ottimizzarla
Secondo gli ultimi dati ufficiali, forniti su base internazionale dall’autorevole sito Statista, le applicazioni presenti nel Google Play Store hanno raggiunto i due milioni, un numero incredibile se pensiamo che il mercato delle app per dispositivi mobili è relativamente recente. Come riuscire, allora, a far emergere la propria applicazione tra le tante pubblicate?
Tutte le attività volte alla promozione delle applicazioni mobili rientrano in quel complesso lavoro, molto più diffuso all’estero, che prende il nome di app marketing, mia specializzazione da ormai molti anni. Ricevo giornalmente, infatti, numerosi contatti da parte degli sviluppatori, ma noto un certo stupore da parte di costoro nell’apprendere che, oltre lo sviluppo, c’è un mondo da scoprire. Ti consiglio, pertanto, se anche tu sei disorientato e non conosci l’argomento, di leggere prima quanto scritto in via generale nei seguenti articoli:
- il primo che ti consente di avere un quadro chiaro per sviluppare e pubblicizzare app in maniera efficace;
- il secondo per capire, in oltre 10 punti, come promuovere la propria app o, meglio, molti degli elementi che uno sviluppatore dovrebbe avere chiari sin da subito.
Ricavata dai miei articoli quantomeno una visione di insieme, potrai procedere nell’attuazione pratica di quanto appreso e studiare, quindi, come descrivere l’applicazione al meglio scrivendo testo efficace e facendo screenshot ed icone accattivanti.
Titolo, descrizione dell’applicazione e screenshot
Tutto quanto espresso nel titolo in grassetto che hai appena letto è sintetizzabile in una sola sigla: ASO (App store optimization), ovvero quel complesso di attività tutte volte all’ottimizzazione dell’applicazione in funzione del motore di ricerca interno al Google Play Store che, sul profilo pratico, prevede la scelta di nome – titolo, descrizione dell’applicazione breve, descrizione dell’applicazione completa e screenshot (riproponendo l’ordine con il quale ci vengono presentati nella scheda dello store).
La scelta del nome e la corretta scrittura della descrizione sono fondamentali per portare la propria applicazione ad essere presente nella ricerca organica (con “ricerca organica” si vuole fare riferimento alle liste di risultati fornite dai motori di ricerca).
In altri termini: hai presente quando provi a cercare la tua applicazione mettendoti nei panni dell’utente ed essa non appare tra i primi risultati? Bene: detto in maniera molto semplicistica, la predisposizione di un testo efficace è pensata per consentire alla tua app di comparire tra i primi risultati per ricerche molto frequenti.
E’ anche provato, secondo gli studi condotti da Fiksu ed altri analisti, che i download derivanti dalla ricerca organica sono, ovviamente, spontanei e di buona qualità: vanno incontro, infatti, alle esigenze dell’utente.
Più in generale, l’ASO è l’attività attraverso la quale la tua applicazione (l’offerta) possa incontrare la domanda (la ricerca degli utenti).
Scopriamo, allora, come curare al meglio la scheda della tua applicazione dividendo la guida in punti cosicché essa possa risultare quanto più chiara è possibile: l’app marketing è tanto affascinante quanto intricato.
Scegli le parole chiave (o keywords) per la tua app
La prima cosa da fare, forse ancor prima dello sviluppo, è analizzare il mercato e, in ragione della concorrenza, scegliere le parole chiave con le quali vuoi che la tua applicazione possa apparire nel motore di ricerca interno al Google Play.
Per migliorare la visibilità organica, devi innanzitutto conoscere le parole chiave ricercate dagli utenti, cosa loro desiderano e vogliono dalle app.
Tanti sono i tool internazionali che ci permettono di scegliere le keywords per il mercato straniero. Purtroppo ho trovato programmi poco accurati per quel che concerne, invece, il nostro Paese. Ne approfitto, allora, per sottolineare quanto sia importante rendere la propria applicazione multilingua e, quindi, scaricabile da ogni punto del globo.
Puoi comunque utilizzare il KeywordPlanner solitamente sfruttato in ottica SEO, ovvero per l’ottimizzazione dei siti in funzione del motore di ricerca Google.
Sarebbe opportuno tenere in considerazione, in particolar modo, i seguenti fattori:
- Rilevanza: scegliere le parole che, secondo te, sono pertinenti con la tua app e che gli utenti dovrebbero ricercare per scaricarla.
- Concorrenza e difficoltà nel piazzare la parola chiave: ci sono molte applicazioni analoghe alla tua o che, più correttamente, si descrivono usando le stesse keywords?
- Numero di ricerche: numero di ricerche effettuate per la singola parola chiave.
Come scegliere titolo – nome dell’applicazione
La scelta di un nome per la tua applicazione è diretta conseguenza della ricerca di parole chiave di cui ti ho appena parlato: dovrai inserire le keywords nel nome per avere un netto vantaggio concorrenziale rispetto alle applicazioni dello stesso tipo.
Cosa positiva della scelta del titolo è la possibilità di cambiarlo in qualsiasi momento.
L’ideale, pertanto, è individuare un nome efficace finché, aumentati i benefici in chiave organica, non si decida di renderlo immodificabile: se da un lato, la visibilità della tua applicazione è importante, dall’altro non bisogna dimenticare che il nome costituisce anche un marchio, una convenzione. Se decidessi di chiamare tuo figlio Pasquale cambiandogli nome successivamente per 3 volte in un mese?
Il nome, oltre a contenere parole chiave, deve essere ovviamente pertinente e consentire all’utente di comprendere da subito il contenuto della tua applicazione. Questo vale soprattutto per applicazioni utili nella vita quotidiana, piuttosto che per giochi, per le quali l’utente non cerca un semplice momento di relax, ma uno strumento che risponda precisamente alle sue esigenze.
Puoi fare gli stessi esperimenti di cui ti ho parlato anche con la descrizione di cui vado ad analizzare le caratteristiche nel prossimo paragrafo.
Descrizione app e corretta redazione del testo
La descrizione breve è quella, di massimo 167 parole, visualizzabile dall’utente appena apre la pagina della tua applicazione senza cliccare su alcunché. E’ molto rilevante in quanto corrisponderà anche con la meta – description, ovvero col testo visualizzabile in Google cercando il nome specifico della tua app. Nella foto di seguito un esempio.
La descrizione lunga, invece, può ricomprendere al massimo 4.000 caratteri.
E’ fondamentale che la parola chiave principale, nella speranza che sia quella giusta, compaia 5 volte nella descrizione. Secondo analisi condotte su base internazionale, posso dirti che il cosiddetto keyword stuffing (ripetizione scriteriata di parole all’interno del testo) non abbia senso dopo il superamento di tale soglia massima.
Potrai calcare la mano anche su altre parole che reputi rilevanti. Molto importante è, ad esempio, citare il nome della città o del Paese per applicazioni che richiedono la geolocalizzazione. Inserisci nel testo, almeno una volta, anche il nome dell’applicazione.
Mi piace, ma questa è una scelta personale, anche facilitare la lettura dividendo la descrizione in sezioni, paragrafi ed orientando l’utente per la massima comprensione possibile: permettere ad una persona di comprendere appieno le potenzialità della tua app è un momento importante per convincerlo a scaricare.
Altri fattori che condizionano posizionamento delle app nelle ricerche
L’ottimizzazione della pagina dell’applicazione non è, ovviamente, l’unica attività ad incidere sul posizionamento organico della tua applicazione, sempre che la tua non sia (caso rarissimo) l’unica a svolgere una determinata funzione e sia identificabile con una parola chiave ben precisa.
Di recente, ad esempio, mi è capitato di vedere un’applicazione appena nata avere un ottimo ranking: essa viene identificata con la keyphrase “sigle cartoni” oppure “sigle cartoni animati” e costituisce il primo risultato della ricerca, forse l’unico, pur con una scheda prodotto tutt’altro che ottimizzata.
Ecco, allora, l’elenco dei fattori più rilevanti, che avrai già sicuramente ricavato dalle mie guide all’app marketing, ma che voglio sintetizzare in breve per definire ancora meglio, in questa sede, il quadro che si va a delineare. Oltre alla scheda dell’applicazione saranno infatti rilevanti:
- Numero di voti: quante persone hanno votato e recensito la tua applicazione.
- Media Voto: media dei voti ricevuti.
- Numero dei download: numero dei download.
- Andamento dei download: se il numero dei download è in crescita e, quindi, il trend è positivo.
- Disinstallazioni: numero di persone che hanno disinstallato l’app.
- Utilizzo: frequenza di utilizzo dell’applicazione.
Icona e screenshot
Ho deciso di inserirli nello stesso paragrafo, anche dopo i fattori esterni alla pagina dell’app, perché, se i fattori fin qui analizzati influiscono positivamente sulla visibilità organica, icona e screenshot sono fondamentali, invece, per stupire l’utente che, trovata la tua applicazione, deve decidere se scaricarla in base al profilo estetico della tua applicazione.
L’icona è, in particolare, la prima cosa che l’utente vede nel Google Play che lo spinge a cliccare incuriosito dalla sua estetica.
Queste solo le migliori strategie per un’icona di successo:
- Lascia che essa sia semplice, senza creare confusione o sovrapporre troppi elementi.
- Non includere parole: l’icona è di per sé il tuo segno distintivo e la traduzione in immagini della tua identità.
- Usa colori leggeri per il background delle immagini affinché possano risaltare i tratti distintivi della tua icona.
Gli screenshot, invece, devono essere esplicativi, parlanti come suol dirsi: inutile riproporre scritte o loghi dell’app che coprono la schermata perché l’utente vuole capire concretamente come funziona l’applicazione e la sua grafica.
Mi rendo conto che ogni mio articolo circa l’app marketing possa risultare nuovo, quasi incredibile per alcuni, ma è evidente che, per promuovere la propria applicazione e farla emergere tra le tantissime pubblicate, ci voglia veramente tanta esperienza che io stesso, da tanti anni nel settore, continuo a fare giornalmente adattandomi ai mutamenti cui un mondo così nuovo va inevitabilmente incontro.
Per ottimizzare la pagina della tua app e studiare una marketing strategy efficace, scopri i nostri servizi per la pubblicizzazione delle app: come dico sempre, infatti, lo sviluppo non è che l’inizio e, come sicuramente avrai avuto modo di vedere, lo spam scriteriato su Facebook ti consente di avere circa 1.000 download in vari mesi di lavoro, download meno consapevoli, senza un miglioramento della visibilità organica che richiede un intervento a 360 gradi.