Cari lettori di TuttoApp-Android, eccoci in questa recensione di Motorola Moto Tag. Uno smart tracker per Android dalle sembianze di un AirTag, tra i primi a supportare la rete “Trova il mio dispositivo” (o Find My) di Google, per localizzare oggetti a distanza, anche fuori dalla portata del Bluetooth, ma soprattutto, compatibile (o quasi) con gli smartphone Android di ogni brand sul mercato.
Scopriamo come va quello che potrebbe essere il primo vero concorrente dell’Apple AirTag.
- COMPATIBILE CON TUTTI I DISPOSITIVI ANDROID: facile da...
- TECNOLOGIA: Bluetooth e precisione UWB. Utilizza l'app Trova il...
- PROTEZIONE: rilevamento di tracciamenti indesiderati. Stai...
Motorola Moto Tag Recensione • Il primo smart tracker Android compatibile con la rete “Find My” di Google
Avere la possibilità di trovare facilmente oggetti smarriti attraverso un piccolo localizzatore da abbinare allo smartphone è sicuramente una grande comodità, soprattutto se non si è molto ordinati. Finora Apple con i suoi AirTag ha dominato il mercato, grazie all’integrazione con gli iPhone e la rete “Dov’è”, che traccia in maniera precisa e sicura la posizione degli iPhone compatibili, anche da spenti, tramite un chip dedicato installato all’interno degli smartphone.
D’altro canto, gli smartphone Android mancano di queste funzionalità interessanti. Solo nell’ultimo periodo infatti, Google ha lanciato la rete “Trova il mio dispositivo” (chiamata anche “Find My”), permettendo ai dispositivi abilitati di essere localizzati tramite l’omonima applicazione, in maniera simile alla rete “Dov’è” di Apple.
Motorola Moto Tag è tra i primi smart tracker per Android a supportare questa nuova tecnologia, ponendosi dunque come un vero e proprio rivale all’AirTag, almeno sulla carta.
Contenuto della confezione e design
C’è poco da dire in merito alla confezione di vendita di questo Motorola Moto Tag, che si presenta dalle dimensioni estremamente ridotte e con poco al suo interno, se non lo smart tracker e un manualetto d’istruzioni, che spiega come abbinare il dispositivo allo smartphone, sostituire la batteria interna e poco altro.
Il design del Moto Tag invece richiama fortemente quello di AirTag, tant’è che ha le stesse dimensioni ed è pienamente compatibile con tutti gli accessori dello smart tracker di Apple. Questa scelta molto furba comporta però anche dei compromessi. Proprio come l’AirTag, non sono presenti fori per eventuali laccetti, pertanto è necessario acquistare un portachiavi aggiuntivo.
Nella parte frontale, sul logo Motorola, è presente un pulsantino utile per accoppiare il dispositivo allo smartphone, far suonare il telefono nel caso in cui non si riesce a trovarlo o ripristinare le impostazioni dello smart tracker. Sul retro è presente un foro con un piccolo cicalino e il vano batteria. Infine, lo smart tracker è certificato IP67, che gli permette dunque di essere utilizzato anche in ambienti esterni, grazie alla resistenza ad acqua e polvere.
Caratteristiche e funzionalità
La prima configurazione del Motorola Moto Tag è abbastanza semplice. Una volta rimossa la linguetta di plastica per collegare la batteria interna, sarà sufficiente accoppiare il dispositivo allo smartphone Android e scaricare le applicazioni “Trova il mio dispositivo” e “Moto Tag” per iniziare a usare lo smart tracker.
Qui però sorgono i primi problemi.
L’azienda dichiara che Moto Tag è compatibile con tutti gli smartphone che eseguono almeno Android 9.0 Pie, tanto da essere riportato sul retro della confezione stessa.
Ebbene, ho provato a eseguire la configurazione con un Motorola Moto G 5g Plus con a bordo Android 11.0, un Motorola G9 Play, sempre con Android 11.0 e un tablet Android Teclast con Android 10.0. Ebbene, non è stato possibile nemmeno abbinare il Moto Tag tramite Bluetooth con nessuno di questi smartphone o tablet. Anche l’app “Moto Tag” risulta incompatibile con questi dispositivi o, in generale, con qualsiasi smartphone che esegue versioni di Android inferiori alla 12, in quanto l’applicazione richiede il supporto alle API 31, disponibili solo a partire proprio da Android Snow Cone. Nessun problema invece a installare l’applicazione “Trova il mio dispositivo”, anche se rimane una magra consolazione considerato l’impossibilità di poter utilizzare lo smart tracker.
Alla fine ho effettuato i test con un Redmi Note 11s con a bordo Android 13 e HyperOS 1.0. In questo caso lo smartphone non ha avuto alcuna difficoltà a riconoscere il dispositivo e installare le app necessarie per poter utilizzare il Moto Tag.
La domanda però rimane la medesima: perché Motorola dichiara la compatibilità di Moto Tag con versioni di Android di fatto non supportate? D’altronde, Google si è impegnata tanto a espandere la rete di smartphone Android compatibili con la rete “Find My”, tant’è che nelle impostazioni degli smartphone incompatibili che ho provato, sono presenti tutte le voci necessarie per aggiungere questi dispositivi alla rete “Trova il mio dispositivo”.
Tornando alle caratteristiche del Moto Tag, una volta effettuata la connessione allo smartphone e installato le app necessarie, il dispositivo funziona correttamente, seppur in maniera approssimativa. Attraverso l’app dedicata di Motorola, è possibile aggiornare il firmware del dispositivo, riprodurre un suono sul dispositivo o trovare il telefono abbinato.
Dall’app “Trova il mio dispositivo” invece, è possibile assegnare un nome al dispositivo, una categoria e impostare il volume della suoneria, ma soprattutto localizzare di fatto il Moto Tag (e quindi l’oggetto smarrito alla quale è attaccato), tramite l’ultima posizione segnalata, oppure con la funzione “Trova nelle vicinanze“. Se il dispositivo è accoppiato via Bluetooth infatti, è possibile farlo suonare da remoto, o sfruttare la rete UWB per avere indicazioni più chiare e in tempo reale sulla posizione del dispositivo.
Anche qui vengono fuori tutti i limiti della rete di Google messa a disposizione. A meno che il Moto Tag non si trovi vicino a molti smartphone Android che aderiscono alla rete “Find My”, spesso, viene segnalata una posizione abbastanza imprecisa e approssimativa, e quindi non così semplice da comprendere, rischiando addirittura di cercare nei luoghi sbagliati. A volte addirittura la posizione viene aggiornata dopo un bel pò di tempo.
Affiché Moto Tag possa essere dunque un tracker preciso e affidabile, è necessario che molti più smartphone Android aderiscano alla rete di Google, e per farlo, bisogna che gli utenti cambino manualmente le impostazioni dello smartphone. Allo stato attuale, il suo funzionamento non è così diverso dai più comuni smart tracker Android con soltanto il Bluetooth.
Infine, l’autonomia dichiarata da Motorola per il suo Moto Tag si attesta a circa un anno. Per ovvie ragioni, non ho potuto verificare l’autonomia reale del dispositivo. In ogni caso, è possibile sostituire molto facilmente la batteria integrata CR2032, semplicemente ruotando la parte posteriore del dispositivo.
Recensione Motorola Moto Tag • Prezzo e conclusioni
Arrivati alla fine di questa recensione, Motorola Moto Tag rappresenta un’occasione mancata di poter competere seriamente con Apple AirTag. Un vero peccato considerato le tante potenzialità che può offrire questo dispositivo, sulla carta completo di tutto.
Non tutte le mancanze di questo dispositivo sono colpa dell’azienda americana. La rete “Find My” di Google è ancora troppo acerba per essere sfruttata appieno, mentre si poteva e si doveva fare di più per la compatibilità con gli smartphone Android più obsoleti, considerato che la stessa azienda ne dichiara il supporto. Molto bene invece la durata della batteria e la scelta del design, che apre questo dispositivo ai tantissimi accessori e portachiavi per AirTag già presenti sul mercato.
Il prezzo si aggira intorno ai 30 euro, in linea con AirTag o smart tracker Android di fascia alta come il Galaxy SmartTag 2 (compatibile solo con smartphone Samsung).
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